A cosa serve “donare il Midollo Osseo”?

Il trapianto del midollo osseo e delle cellule staminali emopoietiche ( CSE ) in esso contenute rende possibile la guarigione di gravi malattie:
forme di leucemia, talassemia, (malattie ematologiche) congenite o acquisite, neoplastiche e non neoplastiche. Generalmente il donatore può essere un fratello, ma la possibilità di trovare un compatibile tra fratelli è solo del 25%; per ovviare a questa carenza sono stati creati dei Registri Nazionali di donatori volontari, per poter dare così una maggior possibilità di guarigione a tutti i pazienti.

Cos’è il “Midollo Osseo” utilizzato per il trapianto?

E’ un tessuto che si presenta alla vista come sangue e si trova nelle cavità del tessuto osseo; il suo compito è quello di produrre e rinnovare le cellule ematiche (globuli rossi, globuli bianchi, piastrine).

Quello utilizzato per i trapianti viene solitamente prelevato dalle ossa del bacino (ossa iliache).
Il prelievo di cellule staminali emopoietiche (CSE) può avvenire anche dal sangue periferico, dopo un opportuno trattamento con farmaci chiamati “fattori di crescita”.

Il midollo osseo non è il midollo spinale.

In che cosa consiste l’operazione di trapianto del Midollo Osseo?

Il trapianto consiste nella sostituzione del midollo osseo malato con cellule staminali emopoietiche sane e compatibili con il paziente, in grado di riprodurre tutte le cellule del sangue. Si svolge in 2 fasi:

  • Distruzione delle cellule midollari ammalate del paziente con farmaci e/o radiazioni;
  • Infusione, come una comune trasfusione di sangue, delle cellule staminali emopoietiche prelevate dal donatore. Il nuovo midollo osseo comincia a produrre globuli bianchi in un periodo variabile normalmente tra le due e le tre settimane dopo il trapianto. Successivamente ha inizio anche la produzione di globuli rossi e piastrine.

Chi puo candidarsi come donatore di Midollo Osseo?

Qualunque individuo di età compresa tra i 18 anni e 35 anni,
che sia in buona salute e abbia un peso corporeo superiore ai 50 kg, può iscriversi al Registro Italiano Donatori Midollo Osseo (IBMDR). L’eventuale donazione potrà avvenire sino al raggiungimento di 55 anni, fermo restando la verifica del buono stato di salute.

Cosa succede al donatore che risulta compatibile con un paziente?

Il Prelievo delle cellule staminali emopoietiche può avvenire secondo due diverse modalità. La scelta dipende dalle indicazioni del trapiantologo, in base alle necessità del paziente e alla disponibilità del donatore.

1. Donazione di cellule staminali emopoietiche da sangue midollare:
E’ la modalità “classica” e consiste nel prelievo di sangue midollare dalle ossa del bacino (creste iliache posteriori) e richiede il ricovero del volontario. Il prelievo avviene in un centro accreditato, in anestesia generale o epidurale, con un intervento della durata media di circa 60-90 minuti. La procedura prevede dei rischi minimi legati all’anestesia e alla modalità di raccolta. La quantità di sangue midollare prelevata varia in funzione del peso del paziente e del donatore (0,7 – 1 litro) e viene prelevata mediante punture alle ossa del bacino. Dopo il prelievo il donatore è tenuto sotto controllo generalmente per 24 ore prima di essere dimesso e comunque si consiglia un periodo di 5 giorni di riposo. Il sangue midollare prelevato si ricostituisce spontaneamente mediamente in 2 settimane, il donatore potrebbe sentire un lieve dolore nella zona del prelievo e una sensazione di stanchezza, sintomi destinati a scomparire in pochi giorni.

2. Donazione di cellule staminali emopoietiche da sangue periferico
La donazione consiste nella raccolta di cellule staminali emopoietiche mediante separatori cellulari; il sangue del donatore viene prelevato dalla vena di un braccio e attraverso un circuito sterile passa in una strumentazione capace di isolare e raccogliere le cellule staminali emopoietiche in una sacca mentre il sangue viene rinfuso al donatore. Questa modalità di donazione richiede la somministrazione, al donatore, di un farmaco nei 4-5 giorni antecedenti alla donazione. Il farmaco è un fattore di crescita che stimola il rilascio (mobilizzazione) delle CSE dal midollo osseo al sangue periferico e viene somministrato mediante iniezioni sottocutanee. I disturbi che più comunemente si possono avvertire sono : febbricola, cefalea, dolori ossei e senso di affaticamento e scompaiono con l sospensione del farmaco. L’assunzione del farmaco non ha evidenziato problematiche.

Per entrambe le modalità il donatore viene sottoposto a visita medica, esami ematochimici e strumentali per stabilire l’idoneità clinica prima della donazione e periodicamente controllato clinicamente e con esami a 1, 3, 6 e 12 mesi dalla raccolta e quindi a cadenza annuale per 10 anni.

Come si fa a diventare donatori di Midollo Osseo?

Per diventare potenziali donatori di CSE è necessario sottoporsi ad un semplice prelievo di sangue, non occorre impegnativa medica; il prelievo viene eseguito presso un CENTRO DONATORI (solitamente localizzato in un Servizio Immunotrasfusionale), a seguito di un colloquio con il medico e dopo aver firmato il consenso informato e l’adesione al Registro Italiano Donatori Midollo Osseo (IBMDR), i risultati della Tipizzazione Tissutale vengono inseriti in un archivio informatico regionale e successivamente nazionale che a sua volta è collegato con i Registri Internazionali nell’assoluto rispetto della Privacy. Il donatore, se lo desidera, può anche iscriversi all’Associazione Donatori Midollo Osseo (ADMO) che ha come principale obbiettivo quello della sensibilizzazione alla donazione di CSE. Il potenziale donatore è un donatore atipico in quanto può effettivamente arrivare alla donazione soltanto nel caso della compatibilità con un paziente e non si sa se, quando o per chi potrà mai succedere. La sua disponibilità gratuita ed anonima non ha limiti geografici, egli diventa un donatore per tutto il mondo.
Il donatore di midollo osseo è uno dei pochi donatori che, una volta chiamato alla donazione, ha la consapevolezza di poter contribuire con il suo gesto al tentativo di salvare una vita, con ottime possibilità di successo.

Tutela del donatore

Grazie all’interessamento di ADMO il Registro Italiano Donatori di Midollo Osseo è stato riconosciuto con la legge n° 52 del 2001 che tutela anche in ambito lavorativo la figura del donatore