Lidia Arreghini – “Comunicare il dono di CSE”

Progetto di formazione per aspiranti volontari, volontari già attivi, soci e simpatizzanti di ADMO Friuli Venezia Giulia.

Obiettivo generale: fornire ai partecipanti nozioni scientifiche di base e strumenti di comunicazione che consentano loro di tenere conferenze informative sulla donazione di midollo osseo a gruppi (scuole, eventi ecc.) e gestire colloqui individuali con potenziali donatori.

Struttura: si prevedono quattro moduli di quattro ore circa, da organizzare il sabato mattina con una parte teorica iniziale in cui si comunicano contenuti, seguita da diverse esercitazioni pratiche di gruppo volte anche a fungere da attività di team building.

  1. Primo Modulo (4 ore): Elementi scientifici di base sulla donazione ed il trapianto di CSE
    • Parte teorica: il midollo osseo e le cellule staminali emopoietiche; le principali patologie che richiedono il trapianto; la procedura di tipizzazione; la compatibilità HLA; la donazione di CSE; il trapianto di midollo e CSE.
    • Esercitazione pratica: il “Laboratorio dell’Argomentazione”, un’attività di gruppo utile a stimolare la capacità dei partecipanti di rispondere all’interlocutore con valide argomentazioni sulla donazione.
  2. Secondo Modulo (4 ore): La comunicazione empatica
    • Parte teorica: che cos’è l’empatia e quanto è importante in ogni tipo di comunicazione; basi scientifiche e filosofiche dell’empatia.
    • Esercitazione pratica: il “Laboratorio di drammatizzazione” a coppie per comprendere le caratteristiche di una comunicazione empatica; il “Laboratorio dell’empatia radicale”, un’attività di gruppo per comprendere come immedesimarsi nell’altro.
  3. Terzo Modulo (4 ore): Diversità ed inclusione nella comunicazione sul dono
    • Parte teorica: differenze culturali, di genere e di orientamento analizzate nella prospettiva della donazione.
    • Esercitazione pratica: il “Laboratorio della Caverna”, un lavoro di gruppo per riflettere sulle nostre visioni individuali della diversità e su come gestirle nella comunicazione sul dono.
  4. Quarto Modulo (4 ore): La conferenza inclusiva
    • Parte teorica: come impostare una presentazione attraverso una revisione attiva di quelle preparate dai partecipanti; come coinvolgere gli uditori in modo da gestire la conferenza come un dialogo.
    • Esercitazione pratica: il “Laboratorio di dialogo Socratico”, un lavoro di gruppo promosso nelle università americane per non tenere lezioni frontali, ma interattive, che favoriscono il ricordo dei contenuti negli uditori.
  5. Quinto Modulo (4 ore): Il conflitto? Prendiamolo con Filosofia
    • Parte teorica: Introduzione teorica (1 ora circa) Attraverso un excursus filosofico si cercherà di far comprendere le dinamiche del conflitto sia quando sono deleterie per la riuscita dei progetti sia quando hanno una valenza critica e costruttiva, che può portare ad importanti cambiamenti.
    • Esercitazione pratica:
      • Il laboratorio della responsabilità: esercitazione individuale in plenaria, condotta dal formatore, che prevede di applicare la propria visione della responsabilità in una situazione di conflitto attraverso l’interazione con gli altri.
      • Il laboratorio di Eraclito: a seguito del laboratorio precedente si lavorerà in plenaria, condotti dal formatore, per imparare ad individuare le posizioni opposte, che confliggono tra loro e arrivare ad una definizione di mediazione attraverso un processo dialettico.
  6. Sesto Modulo (4 ore): Il mio corpo che parla
    • Parte teorica: Attraverso un excursus filosofico ed euritmico si cercherà di comprendere la simbolica dei gesti e la loro valenza comunicativa soprattutto quando si parla in pubblico.
    • Esercitazione pratica:
      • Dal video alla realtà: esercitazione individuale in plenaria, condotta dal formatore, in cui si visioneranno i video dei singoli partecipanti (raccolti durante il corso precedente) e si cercherà di comprendere il loro livello di consapevolezza del proprio linguaggio non verbale e gestuale.
      • I gesti che fanno la differenza: a seguito del laboratorio precedente si lavorerà in plenaria,
        condotti dal formatore, per trasformare gli aspetti gestuali critici in punti di forza nell’interazione con un pubblico.